sabato 30 agosto 2014

Storia del "Tako" in Giappone


Storia
La tradizione vuole che gli aquiloni furono importati nel Periodo Nara (647-794 dC) in Giappone da missionari Buddisti, navigatori ed esploratori provenienti dalla Cina. Il loro principale utilizzo era religioso, usati durante le cerimonie; i Giapponesi si discostarono subito dalla tradizione cinese dipingendo.


Un dizionario giapponese del 987 AD riporta per la prima volta la parola utilizzata per indicare gli aquiloni come"Kami Tobi" = ala di falco, suggerendo quindi che i primi aquiloni della tradizione giapponese dovevano essere a forma di volatile, oppure di animali (pesce, insetti ecc..) protagonisti di fiabe e leggende.

Aquiloni con forme più geometriche furono utilizzati immediatamente per scopi "pratici", come ad esempio nella costruzione di templi e santuari con i quali venivano issate pietre e altri materiali costruttivi fin sui tetti dove già si trovavano i costruttori, per la pesca d'altura o riti di semina...

Il primo esempio di sollevamento umano fu quello di un guerrieri del XII secolo, Minamoto-no-Tametomo, esiliato su un'isola insieme al figlio. Rattristato della vita solitaria del figlio costruì un enorme aquilone utilizzato per la fuga verso la terraferma

Ancora, un ladro giapponese utilizzava gli aquiloni per issarsi sul tetto del castello di Nagoya per rubare le scaglie d'oro da un delfino ornamentale. Fu catturato in quanto si vantò della sua audace impresa. Condannato, morì arso nell'olio.

Fu nel periodo Edo 1603 - 1867, quando il Giappone era isolato dagli stranieri che sono stati sviluppati gli aquiloni tradizionali che conosciamo oggi. Oltre 130 tipologie di aquiloni ognuna legata ad una religione. Sono normalmente decorati con personaggi del folklore giapponese, della mitologia, o riferenti aspetti religiosi o simbolici.

Gli aquiloni giapponesi sono dipinti con colori naturali molto luminosi e bordati con sumi (inchiostro nero), la tela è in carta washi, prodotta a mano, e steccati con canna di bamboo o cipresso.
La struttura si bamboo viene chiamata "ossatura" mentre la vela considerata una "pelle".


Tako
Tako - aquilone
Il nome che viene utilizzato ora per indicare gli aquiloni giapponesi è "Tako Tokio" (pensato per essere un gioco di parole data la grande abbondanza di aquiloni nella città).
Un'altra parola nel vocabolario giapponese è
"Tako-Kichi" = aquilone pazzo

L'ideogramma per "Tako" è formato da due caratteri                       


"Kaze" = vento
= vestito

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